Mappe concettuali e cognitive

Le mappe concettuali e cognitive che si susseguono  in un ordine non classificatorio e con rappresentazioni grafiche non omogenee, contengono piccoli grumi di parole senza confini: piccoli ‘mappamondi’ della ragione e del sentire.

Designano e definiscono geometrie reticolari. Si sviluppano in logica associazionista, metafore del pensiero razionale e metafore del pensiero intuitivo; secondo un codice linguistico che ambisce a suggerire riflessione e approfondimenti da compiere lentamente; se possibile da compiere non in solitaria presenza ma sempre in più di uno e non oltre otto persone. Soprattutto ad alta voce nel conforto del mio ultimo convincente e transitorio  diktat:  ”parla  e leggi prima di pensare” !!!

Così facendo, e suggeriti nei concetti aperti con le rappresentazioni delle mappe, si favoriscono nuove correlazioni tra pensieri noti e pensieri ignoti, avviando un  processo di aggiornamento significativo di modalità logico-razionale e intuitivo per ognuno dei lettori che si pone nella  visione e nella disponibilità dell’ascolto della  parola scritta e orale.

Nelle mappe che elaboro ormai da un po’ di tempo e che porto all’evidenza come gemme,  si pongono domande che rivelano l’insufficienza delle risposte e dove si può riascoltare la creaturalità della lingua come: cura di sè e del corpo, caos e cosmo, equilibrio emozionale e intelligenza, contemplazione ed esser-ci: tempo nel tempo, felicità più profonde della gioia, solitudine e meditazione sul poetico, attenzione volontaria e involontario fra il groviglio dei sensi e il loro procedere verso l’attenzione; confronto fra epistemologia e scienze naturali e leggi sociali della cultura occidentale, ruolo di bocca-cervello e fuoco e mano nella costruzione umana di una seconda natura e poi il sentimento dell’addio e il pensiero del ritorno auspicato.

R.G.

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